Unpli premia i vincitori del concorso ‘Salva la tua lingua locale’

Un dizionario con i gallicismi siciliani, saggi in ladino di Fassa e in astigiano, poesie in bisiàc e in romagnolo, una tesi di laurea sul dialetto genovese, opere in dialetto sammarchese, venosino e griko, una canzone in friulano e un lavoro teatrale in dialetto napoletano.

Sono i vincitori della dodicesima edizione del concorso letterario ‘Salva la tua lingua locale’ premiati in una pienissima sala della Protomoteca del Campidoglio, a Roma. Composizioni che narrano di spaccati di vita quotidiana, leggende paesane, mestieri, riti e tradizione antiche, e che nella loro diversità linguistica, di espressioni e suoni uniscono l’Italia da nord a sud.

Ideato da Unpli, Unione nazionale Pro loco e da Ali Autonomie locali italiane del Lazio con l’obiettivo di promuovere i tesori culturali e linguistici del nostro Paese, il concorso dal 2013 a oggi ha raccolto oltre 3.000 candidature e ottenuto prestigiosi riconoscimenti istituzionali, tra cui il patrocinio delle Presidenza della Repubblica, del Senato e della Camera dei deputati, della commissione italiana per l’Unesco e del ministero della Cultura.

Oltre 400 le opere pervenute in questa dodicesima edizione, novità di quest’anno, il premio speciale dedicato alla memoria di Luigi Manzi, scrittore, fondatore e organizzatore instancabile del Premio sin dalla sua prima edizione, assegnato al poeta, narratore e drammaturgo romano Marco Palladini per l’opera Pasolini, Roma e la Dopo-Storia.

Tra le menzioni speciali quella assegnata a Vito Tenore, presidente di Sezione della Corte dei Conti, per La Costituzione tradotta nelle lingue e nei dialetti regionali (Editoriale Anicia, Roma, 2024), preziosa raccolta che ricorda l’importanza dell’inclusione e del rispetto per la diversità culturale, trasmettendo il messaggio che l’Italia è una comunità di cittadini tenuta insieme non solo dall’apparato legislativo, ma anche da una varietà linguistica. Dalla giuria Musica premi speciali anche a Otello Profazio, scrittore – fra i protagonisti della Collana Folk Fonit Cetra, per aver contribuito alla diffusione delle lingue locali e dialetti di Sicilia e Calabria, e a Giancarlo Governi, dirigente Rai, scrittore e ideatore della Collana Folk Fonit Cetra completa, comprendente tutte le lingue locali e dialetti italiani, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia.

“Il Premio diventa sempre più riferimento per tanti autori che vogliono presentare le loro opere ed è un incentivo fortissimo per far scrivere nelle lingue locali. E in questi 12 anni abbiamo fatto un lavoro incredibile proprio per incentivare la scrittura. L’alto numero di concorrenti e la varietà dei lavori presentati hanno reso il lavoro delle giurie estremamente complesso, ma hanno restituito un quadro ricco e articolato delle lingue locali ancora vive nel nostro Paese. In un mondo sempre più globalizzato, ogni lingua rappresenta un patrimonio immateriale che custodisce l’identità, la storia le tradizioni di un popolo, come sottolineato anche dall’Unesco’, ha detto Antonino La Spina, presidente Unpli.

L’antologia che raccoglie le opere dei vincitori e dei finalisti di questa edizione, ha detto ancora La Spina, ‘è un omaggio alla bellezza e alla pluralità delle espressioni linguistiche italiane, per preservarle e condividerle con le generazioni future. In questi anni il Premio è riuscito a rafforzare la sua portata culturale e scientifica grazie anche al contributo di intellettuali come il professore emerito Tullio De Mauro, alla cui memoria è dedicata una categoria del concorso, e lo scrittore e amico fraterno Luigi Manzi a cui quest’anno abbiamo dedicato una sezione speciale in ricordo della sua sensibilità letteraria e della sua grande umanità. Figure illustri grazie alle quali il Premio è cresciuto e si è consolidato come uno degli appuntamenti più importanti nel panorama culturale italiano’.

‘Senza radici e senza passato è difficile immaginare un futuro. Credo che dialetti e lingue locali non debbano restare un ancoraggio del passato, ma possano rappresentare un punto di partenza per avere ben chiaro il percorso da seguire. Mantenere le tradizioni e intrecciarle con la società dei nostri giorni è un valore aggiunto per le nostre comunità’, ha aggiunto Luca Abbruzzetti, presidente di Ali Lazio, secondo il quale ‘veder crescere questo Premio negli anni sia come partecipazione sia nella qualità delle opere è una grande soddisfazione e questa edizione, in particolare, è stata arricchita ulteriormente dall’istituzione del ‘Premio Speciale Luigi Manzi’, dedicata alla memoria dell’amico poeta e scrittore e tra i principali fondatori di questo concorso letterario’.

‘La caratteristica del nostro paese è sempre stato un policentrismo culturale, cioè il fatto che ovunque in Italia ci sono sempre state delle espressioni artistiche nelle lingue locali che sono una grande ricchezza che continua a esistere. Non c’è nessuna contraddizione tra l’unità del Paese e le identità locali’, ha detto infine il presidente onorario del Premio, Giovanni Solimine.

Ecco i vincitori dei Premi ‘Tullio De Mauro’: per la sezione dizionari è andato a Iride Valenti e al suo Vocabolario storico-etimologico dei gallicismi nel siciliano un lavoro di recupero che colma un vuoto nella storia linguistica della Sicilia durante la conquista normanna. Simona Vallarino ha vinto nella sezione tesi di laurea con Una babele da ricostruire: l’Unità linguistica e il dialetto genovese. Per la sezione saggi il primo premio è andato ex aequo a Fabio Chiocchetti con Letres da Larcioné edizione di lettere in ladino di Fassa e Lorenzo Ferrarotti, con Asti, 1521: una terra da solacz edizione critica delle opere in astigiano di Giovan Giorgio Alione.

Nella categoria Poesia edita il primo posto è stato assegnato ex aequo a Sergio Gregorin con Tamisar l’ànema raccolta di poesie in dialetto bisiàc una parlata veneta diffusasi nella cosiddetta Bisiacaria, territorio compreso tra il Carso, l’Isonzo e la costa adriatica e ad Alex Ragazzini per Florilegium o I sogn antologia di testi in dialetto romagnolo lingua ospitale e accogliente da consentire di esprimere sfumature interiori impossibili nella lingua italiana.

Per la categoria Prosa edita Mario Ciro Ciavarella ha conquistato il primo posto con In Arcadia raccolta di racconti brevi che mettono in luce le passate usanze, i modi di fare, i costumi e i valori della comunità di San Marco in Lamis (Fg).

Rosa Pugliese con Sàccë e non Sàccë poema in dialetto venosino si è classificata al primo posto nella categoria Poesia inedita, mentre Anna Maria Chirienti per la Prosa inedita con il racconto ‘O Peppinßi ce e Alipuna un divertente aneddoto popolare in dialetto griko (greco salentino) sui pericoli della caccia alla volpe.

Nella categoria Musica Alvise Nodale ha vinto con la canzone friulana Al vaive encje il soreli.

Il primo classificato della categoria Teatro è Rossella Di Lucca con l’opera in dialetto napoletano Utopia Reale, La Città felice di Ferdinando.

Oltre alle opere letterarie un elemento distintivo del Premio è la creazione di un Archivio Sonoro, una raccolta di registrazioni audio dei testi partecipanti nelle sezioni di poesia inedita, prosa inedita e musica, disponibile sul sito ufficiale del Premio www.salvalatualingualocale.it e permette a chiunque di ascoltare i suoni e le voci delle lingue e dei dialetti, facendo un’esperienza diretta della straordinaria ‘biodiversità culturale’ che caratterizza l’Italia.

La giuria del premio ‘Tullio de Mauro’ è coordinata da Salvatore Trovato, e composta dagli accademici Giovanni Ruffino, Luca Lorenzetti, Mari D’Agostino, Cristina Lavinio. La giuria generale dal presidente Salvatore Trovato, Giovanni Tesio, Plinio Perilli, Patrizia Del Puente, Tonino Tosto, Gianna Marcato, Rita Caprini. La sezione Musica da Toni Cosenza (Presidente), Andrea Carpi, Elisa Tonelli, Pasquale Menchise, Luciano Francisci, Marco Rho, Rosario di Bella, Matteo Persica, Paolo Portone.

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