Lo scrittore Fabio Andina si aggiudica il prestigioso Premio Svizzero di Letteratura 2025 con il suo romanzo “Sedici mesi”, edito da Rubbettino. Un riconoscimento che premia una narrazione intensa e storicamente significativa, capace di portare alla luce una pagina poco raccontata della resistenza civile contro il nazifascismo.
Basato su vicende reali, “Sedici mesi” racconta la storia di Giuseppe e Concetta, nonni materni dell’autore, costretti alla separazione durante uno dei periodi più bui della storia europea.
Il romanzo si snoda tra le montagne ticinesi e il confine italo-svizzero, teatro di fughe disperate e atti di eroismo silenzioso. Qui Giuseppe diventa una figura chiave nell’aiutare gli ebrei in fuga dal regime fascista e dall’occupazione nazista, rischiando la vita per garantire loro un passaggio sicuro oltre il confine. Giuseppe è un uomo mite che con la sua attività clandestina cerca di aiutare chi fugge da morte sicura per motivi razziali, ma pagherà questa sua attività con l’arresto da parte delle SS.
I “sedici mesi” del titolo rappresentano il periodo che Giuseppe trascorse lontano dalla famiglia dopo essere stato rinchiuso in un campo di prigionia. Sopravvissuto, riesce faticosamente a tornare a casa, affrontando un viaggio estenuante attraverso un’Europa devastata dalla guerra.
Andina ha ricostruito questa vicenda attraverso un lungo lavoro di ricerca storica e lo studio di lettere familiari, ricomponendo con precisione e sensibilità le esperienze vissute dai suoi nonni. Il risultato è un racconto che restituisce il senso di sacrificio e coraggio di chi, senza proclami, si oppose alla brutalità del regime, pagando in prima persona le proprie scelte. Il romanzo diventa così una testimonianza di resistenza e umanità, rivelando il lato meno noto del Ticino come crocevia di speranza per coloro che fuggivano dalla persecuzione.
“Sedici mesi” mette in evidenza le vicende di uomini e donne comuni che, pur non passando alla storia come Giusti tra le Nazioni, hanno fatto la differenza con il loro agire. Sono storie di sacrificio quotidiano, di scelte difficili e di coraggio silenzioso, di persone che, lontano dai riflettori, hanno salvato vite e lasciato un segno profondo nella memoria collettiva.
Già noto per il suo bestseller “La pozza del Felice”, tradotto in tedesco (“Tage mit Felice”) e francese (“Jours à Leontica”), Andina ha ricevuto in passato il Premio Schiller-Terra Nova e il Premio Gambrinus. Con “Sedici mesi” – che verrà anch’esso pubblicato in tedesco da Rotpunktverlag in Aprile –, lo scrittore ticinese consolida ulteriormente il suo ruolo nella letteratura contemporanea italiana, dimostrando una straordinaria capacità di coniugare memoria storica e narrazione letteraria.
La giuria del Premio Svizzero di Letteratura ha motivato la sua scelta sottolineando che ” con una lingua minimale e introspettiva il racconto pone uno sguardo delicato e commovente sulla quotidianità e sui pensieri dei due giovani sposi costretti a questo lungo periodo di separazione e di sofferenza”.
Il Premio Svizzero di Letteratura conferma dunque Andina come una delle voci più significative della narrativa svizzera, capace di far rivivere attraverso la letteratura storie di coraggio, solidarietà e resistenza. Oltre a “Sedici mesi” e “La pozza del Felice”, Fabio Andina ha pubblicato con Rubbettino “Uscirne fuori” e la raccolta di racconti “Sei tu, Ticino?”
Antonio Cavallaro
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