Sono tante le vicende sconosciute che costellarono i venti mesi di guerra al nazifascismo dei reparti italiani schierati al fianco degli angloamericani per far voltare pagina al proprio Paese. Per ottant’anni, però, essi sono stati ignorati.. Questo libro racconta le loro storie.
L’8 settembre 1943, alla notizia dell’armistizio, tanti militari italiani impugnarono le armi contro il tedesco. In Italia, in Francia, in Jugoslavia, in Grecia, in Albania e nelle isole del Mediterraneo, soldati, ufficiali e generali compresero l’importanza di mettere in gioco la propria vita per una causa maggiore. In sole tre settimane furono circa 25.000 i caduti, non pochi di essi fucilati dopo la resa. Si sciolsero gli alti comandi, ma i ragazzi della “generazione sfortunata”, che già avevano pagato un alto tributo di sangue a El Alamein e in Russia, risposero alla chiamata per ricostituire un esercito da schierare accanto agli Alleati.
Molti di loro erano fascisti, tuttavia nello sfacelo di quei giorni si aggrapparono all’ultima ancora: la patria, l’Italia. Un’Italia senza aggettivi – né fascista né antifascista, né monarchica né repubblicana – per la quale battersi e morire. E, alla fine, a perire sui campi di battaglia e nei lager tedeschi furono più di 86.000. Attraverso la dolorosa presa di coscienza di quindici giovani e giovanissimi fanti, artiglieri, alpini e bersaglieri, Alfio Caruso racconta i venti mesi di guerra al nazifascismo di questi soldati italiani di cui non si parla mai.
ALFIO CARUSO (Catania, 1950), una laurea, una moglie, tre figli, una nuora, due nipotini, per trent’anni giornalista nelle principali testate della carta stampata e della tv. Dopo quattro romanzi si è dedicato alla storia italiana del Ventesimo secolo. Ne ha narrato l’escalation mafiosa (Da Cosa nasce Cosa, Perché non possiamo non dirci mafiosi, Io che da morto vi parlo, Milano ordina: uccidete Borsellino), l’abbondanza di misteri (Il lungo intrigo), i più importanti episodi della Seconda guerra mondiale (Italiani dovete morire, Tutti i vivi all’assalto, Arrivano i nostri, Noi moriamo a Stalingrado, L’onore d’Italia). Ha pubblicato, inoltre, I siciliani (2014), Willy Melodia (2019) e Salvate gli italiani (2019). Per Diarkos, La battaglia di Stalingrado e Una lunga penna nera (2024).
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