Anno nuovo, stessa storia: la voglia di discutere, condividere, pensare e lottare. Contro la narrazione dominante, contro il capitale, contro ogni sistema, linguaggio o pensiero, che ci vuole dormienti e rassegnati. Il margine chiama, il margine risponde.
Venerdì 11 ore 18 Realismo patriarcale: un piano per comprendere e liberare il vivente, con Martina Miccichè, Jonathan Bazzi e Guglielmo Corradi ZAM.
Nessun fatalismo, o determinismo, nessun “si è sempre fatto così” ma, nemmeno “cosa vuoi che sia”. Bisogna togliere il velo dell’abitudine da tutto ciò che viene definito “naturale” e smontare l’ideologia che lega e sostiene capitalismo, patriarcato e specismo.
Venerdì 11 ore 19:30 Antiterrorismo. Conflitto sociale e “fine della Storia” in Italia
1968-1992, con Elio Catania e Max Guareschi.
Il conflitto sociale è purtroppo ancora un tabù in Italia ma, al pari di ogni fatto storico, i cosiddetti “anni di piombo” devono essere storicizzati e compresi senza cadere in etichette morali o dare vita a racconti che usano la Storia per tenere in piedi narrazioni ideologiche.
Venerdì 11 ore 20:30 Cena solidale a cura di Università Popolare ZAM. A seguire, Dal big bang ai punti neri, una serata dedicata alla musica e alla sua incredibile storia, performance musicale di Diego Mori e Alessandro Centolanza.
Sabato 12 ore 12 L’Occidente a teatro: parodia e tragedia della violenza,
con Maurizio Guerri.
La violenza non si esaurisce mai: nel momento in cui l’Occidente ha indossato la maschera della democrazia per colonizzare l’Altro, si è esposto al terrore, a tutto il dolore che tornerà indietro con una violenza pari o maggiore alla sua.
Sabato 12 ore 14 Pensare insieme. Percorsi di rigenerazione del futuro,
con Tim Ingold e Matteo Meschiari.
È ora di svincolarsi dalle barriere che separano i “giovani” e gli “adulti/anziani”: lasciare che l’immaginazione e l’esperienza collaborino insieme per modellare un mondo in cui pensare il futuro sia ancora possibile per tutte e tutti, umani e non umani.
Sabato 12 ore 16 Programma di disordine assoluto: decolonizzare il museo,
con Andris Brinkmanis, Max Guareschi, Duccio Scotini, Marco Scotini, Elvira Vanini.
«Si tratta di fare i conti con secoli di asservimento, di liberarsi delle ideologie di pacificazione e di assimilazione, di riattivare un’immaginazione in gran parte ostacolata dalle condizioni di vita sotto il capitalismo razziale avanzato. Richiede una rottura con quel disciplinamento che ci rende ciechi di fronte a ciò che è sotto i nostri occhi.» F. Vergès
Sabato 12 ore 18 Contronatura: vivere una fantastica ecologia queer,
con Dario Alì, Chiara Amato ZAM, Gruppo Ippolita, Mauro Muscio, Bianca Notarianni.
La forza della nostra immaginazione investa tutta la realtà. Dietro le nostre rappresentazioni si celano vere e proprie potenze, che alimentano sistemi sociali che opprimono ed escludono. È invece necessario ascoltare, percepire e immaginare tutto ciò che è naturalmente queer.
Sabato 12 ore 20 Abortiamo il patriarcato, con Federica di Martino.
Attivismo digitale, narrazioni di aborti felici, propaganda, l’illusione del singolo che si rifiuta di pensare la collettività, i diritti universali scambiati per opinioni personali… questo e molto altro con Federica di Martino, Nostra Signora degli Aborti, l’anima di @ivgstobenissimo.
Sabato 12 ore 22 Live Set a cura di Missin Red e Zam Sound System.
Domenica 13 ore 14 Red Africa. I popoli africani contro l’imperialismo, con Carlo Formenti.
Confrontarsi con marxismo africano significa discutere di “liberazione nazionale”, “sovranità postcoloniale” e “radicalismo nero”. Significa, anche, riscoprire il cuore dell’antimperialismo e raccogliere il testimone di chi non ha rinunciato all’idea di libertà.
Domenica 13 ore 16 Sviluppo al capolinea: le crisi che l’Italia deve risolvere per non precipitare, con Pier Giorgio Ardeni e Veronica Ronchi.
“Il Paese che ce la fa”, questa l’idea. Sbagliato! Il privato dilaga, lo Stato scompare, la produzione è in crisi e gli investimenti non ci sono. La popolazione invecchia e l’aumento della precarietà sembra un processo senza fine. Cosa possiamo fare?
Domenica 13 ore 17:30 Immaginare, pensare e conoscere la territà,
con Matteo Meschiari e Bianca Guzzetta.
Territà: un’idea astratta e reale. Il sogno perduto, il progetto nascosto tre le pieghe dell’umanità e nelle storie di chi, in luoghi ed epoche diverse, ha cercato di capire la nostra intima connessione con il corpo della Terra.
Pëtr Kropotkin, Elisée Reclus, Mosè Bertoni, Matteo Meschiari.
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IL BOOKCLUB DEL FESTIVAL
Teneri carnivori. Cacciatori e selvaggina sacra, Paul Shepard
A cura di Matteo Meschiari
Per info e iscrizioni
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I LIBRI DEL FESTIVAL
Realismo patriarcale. Come il sistema ci educa alle diseguaglianze,
Martina Miccichè
Antiterrorismo. Conflitto sociale e “fine della Storia” in Italia 1968-1992,
Elio Catania
Carnevale e cannibale. Il male ventriloquo,
Jean Baudrillard
Il futuro alle spalle. Ripensare le generazioni,
Tim Ingold
Il museo come campo di battaglia. Programma di disordine assoluto,
Françoise Vergès
Natura contronatura. Estetica ecoqueer,
Dario Alì, Vincenzo Grasso
Eva virale. La vita oltre i confini di genere, specie e nazione,
Angela Balzano
Per farla finita con la famiglia. Dall’aborto alle parentele postumane,
Angela Balzano
L’imbroglio del feto. Materia e politica della gestazione,
Nicole Miglio
Red Africa. Questione coloniale e politiche rivoluzionarie,
Kevin Ochieng Okoth
Sviluppo al capolinea. Le crisi che l’Italia deve risolvere per non precipitare,
Pier Giorgio Ardeni
Landness. Una storia geoanarchica,
Matteo Meschiari
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Ufficio Stampa Meltemi
Clarissa Greta Gibella
ufficiostampa@meltemieditore.it