«La serie Adolescence certifica il fallimento della famiglia di oggi. Padri e madri incapaci di essere un punto di riferimento per i propri figli. Il vuoto che vivono in casa lo riempiono con le chat, i social, che diventano il capro espiatorio di aggressioni e violenze».
È dunque il tracollo della famiglia come nucleo educante quella che secondo il neuropsichiatra Narciso Mostarda, autore per Rubbettino del libro “La società adolescente” emerge dalla serie cult del momento.
Secondo Mostarda:
«Gli atteggiamenti dei ragazzi nascono da emozioni come la rabbia, la paura, la vergogna, che un tempo erano al centro delle relazioni tra i genitori e figli. Ci vorrebbero dei padri disposti ad accogliere questa sofferenza. Invece siamo circondati da individui spaventati, immaturi, che non sanno farsi carico delle emozioni e di fatto abbandonano i figli nell’età in cui hanno più bisogno di loro. Il risultato è questa “società adolescente”, come la definisco nel mio libro, determinata da fragilità e precarietà. Una società senza padri, che è come una psiche senza funzione paterna: caotica e infeconda».
Nel suo libro Narciso Mostarda, medico e saggista, affronta con lucidità e passione una delle grandi emergenze del nostro tempo: il rapporto spezzato tra le generazioni, in una società dove l’adolescenza sembra essersi estesa a ogni età, e dove padri e madri faticano a riconoscere il proprio ruolo.
Con la prefazione di David Parenzo, questo saggio profondo e accessibile si presenta come il naturale controcanto teorico alla fortunata serie Netflix Adolescence, con cui condivide l’urgenza narrativa e lo sguardo disincantato sui temi dell’identità, della solitudine, della fragilità mentale e del collasso del dialogo intergenerazionale.
Nel libro di Mostarda, gli adulti vengono sollecitati ad assumersi una responsabilità educativa troppo a lungo rimossa. Non a caso, il testo parla di “padri evaporati”, “figli-Narcisi”, “società senza bussola” e di una generazione – la Generazione S – cresciuta a pane e smartphone.
Il libro e la serie si rispecchiano e si completano: entrambi fotografano una gioventù ansiosa, isolata, compressa in un presente eterno, ma anche un mondo adulto smarrito, infantilizzato, incapace di offrire punti fermi. Entrambi lanciano un grido d’allarme sulla salute mentale dei giovani – tema oggi più urgente che mai – e sulla necessità di tornare a relazioni autentiche, capaci di ascolto e di limiti.
“La società adolescente” è un libro per genitori, educatori, insegnanti, ma anche per i ragazzi stessi: un invito coraggioso a riaprire un dialogo vero, per evitare che lo schermo resti l’unico interlocutore.
Il saggio di Mostarda, come la serie Adolescence, non offre soluzioni facili, ma pone le giuste domande. Perché solo ripartendo da queste – dalle fragilità, dalle incertezze e dai desideri – è possibile ricostruire un ponte tra le generazioni.
Narciso Mostarda, La società adolescente. Padri e figli al tempo dell’identità smarrita, Rubbettino,
pp. 112, € 13,00
Antonio Cavallaro
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