Tutti gli articoli di Elena

Le Tre Venezie di Edoardo Pittalis: quando il Nord-Est fabbricava la fame.

Libro di Edoardo Pittalis

“L’altissimo de sora, ne manda la tempesta, l’altissimo de soto, ne magna quel che resta, e in mezo a ‘sti do altissimi, resteremo poverissimi”. Ed erano poverissimi davvero, i nostri fratelli Veneti che recitavano quell’adagio, contro Dio e il governo. Miseri loro e più ancora i cugini friulani e trentini. Continua la lettura di Le Tre Venezie di Edoardo Pittalis: quando il Nord-Est fabbricava la fame.

La vera storia della Madonna Litta di Leonardo.

Un dialogo universale e intimo, nel contempo: quello di una Madre, la Madre per eccellenza, che colma di tenerezza e di amore il suo Piccolo, il Figlio dell’Uomo, richiamandoci alla mente il dolcissimo legame che li unisce, oltre il tempo e oltre lo spazio. Eccoli i protagonisti sacri e vicini al nostro cuore del capolavoro leonardesco, la “Madonna Litta”, capolavoro assoluto del Genio vinciano, in dotazione permanente al Museo Ermitage di San Pietroburgo, che ne diviene proprietario nella seconda metà dell’Ottocento, quando il duca italiano Antonio Litta lo vendette, nel 1865 allo zar Alessandro II. Continua la lettura di La vera storia della Madonna Litta di Leonardo.

I due volti della libertà negli studi di Mauro Barberis

Copertina di Libertà di Mauro Barberis

Il Novecento, il secolo dei totalitarismi, rappresenta un punto di svolta del nostro modo di concepire l’idea di libertà. Da un lato costituisce la smentita dell’idea che la storia umana possa essere considerata, essenzialmente, (come Benedetto Croce riteneva) una storia della libertà. Dall’altro, l’esperienza totalitaria porta a guardare allo Stato in modo differente: induce cioè a rivalutare quella concezione individualistica e antistatalista della libertà che, formulata a partire dall’800, era poi rimasta fortemente minoritaria almeno sul Continente europeo. Continua la lettura di I due volti della libertà negli studi di Mauro Barberis

Henrì ti presento Pablo: amici-nemici per la pelle.

Diceva Picasso: “A conti fatti esiste solo Henrì Matisse”. Diceva Matisse: “C’è una sola persona al mondo che ha il diritto di criticarmi: è Pablo, con il suo furore malaghegno”. Dicevano entrambi: “Dobbiamo parlarci spesso e il più possibile. Perché quando uno di noi due morirà , resteranno in sospeso un sacco di cose e, il sopravvissuto non avrà  più nessuno con cui parlarne”. Così concentravano, in questo scambio di battute schiette e fortemente significative, il senso più alto della propria inossidabile amicizia, due Titani, due Geni magistrali della pittura moderna ed immortale (ed erano loro i primi ad essere convinti della propria genialità): il malaghegno Pablo Picasso ed il francese Henrì Matisse, ovvero la forza d’urto e di rottura con il passato, il primo; l’uragano della “joie de vivre”, sublimata nel colore e nella linea che danzano in una libertà selvaggia sulla tela, il secondo. Continua la lettura di Henrì ti presento Pablo: amici-nemici per la pelle.

L’apprendista Michelangelo Buonarroti incanta Firenze.

Firenze, capitale di tormenti e di folli passioni artistiche per il giovinetto Michelangelo, dalle inclinazioni estetiche straordinarie, fin dalla più verde età, che trovano nell’ambiente mediceo fiorentino la prima palestra espressiva, il terreno fertile in cui il Genio seminerà esemplari incredibili ed eccezionali nella storia dell’arte universale. Continua la lettura di L’apprendista Michelangelo Buonarroti incanta Firenze.

Tutto il cielo in una stanza: la pittura ariosa di Giambattista Tiepolo.

Sensibile ed acuto testimone del proprio tempo, Giambattista Tiepolo (Venezia 1696-Madrid 1770), artista “frescante” raffinato e leggiadro, fissò lo splendore di un’epoca irripetibile, il Settecento veneziano, in ogni sua opera, dalle tele più sfarzose fino agli affreschi di tema religioso e mitologico, determinanti per la diffusione del nuovo gusto rococò, in tutta Europa. Continua la lettura di Tutto il cielo in una stanza: la pittura ariosa di Giambattista Tiepolo.

Il primo Sole della Venezia quattrocentesca: il Maestro delle Madonne, Giovanni Bellini.

Su Giovanni Bellini, allievo della celebre bottega lagunare del padre Jacopo e del fratello Gentile, su lui solo, riposa il futuro quattrocentesco della pittura veneziana. Lui solo ha attraversato il secolo, comprendendo e facendo propri i movimenti più profondi, pur rimanendo fedele a una sua coerente estetica di base: rivivono nella sua pittura, contemporaneamente, l’entusiasmo per la prospettiva brunelleschiana di Jacopo Bellini, il genitore; l’antico esaltato da Andrea Mantegna, suo cognato; la classicità marmorea di Tullio Lombardo; la strenua logica di Piero della Francesca; le risorse della nuova tecnica nordica della pittura ad olio; il passaggio a Venezia di Leonardo; il tonalismo romantico di Giorgione; l’innovativa vividezza cromatica di Tiziano. Continua la lettura di Il primo Sole della Venezia quattrocentesca: il Maestro delle Madonne, Giovanni Bellini.

A casa del travolgente Vincent: il Museo Van Gogh di Amsterdam.

Autoritratto di Vincent Van Gogh

Fino al giugno 1999, era lì lì per scoppiare il Van Gogh Museum di Amsterdam. Piccolo, troppo piccolo ormai per contenere visitatori ed ambizioni. Cresciuti entrambi a dismisura, queste in proporzione a quelli, passati dai 60mila del 1973 (data di apertura del museo) al milione l’anno di oggi. Visitatori richiamati dal genio tragico e profetico di Vincent. Attratti dal magnetismo ipnotico della sua linea vorticosa, del suo colore delirante ed esplosivo, della sua pennellata densa, grumosa, che sembra rapprendere sulla tela le dolorose asperità della mente e dell’anima. Continua la lettura di A casa del travolgente Vincent: il Museo Van Gogh di Amsterdam.