Fiumi d’inchiostro versati sulla carta stampata. Dibattiti televisivi animati e convegni accademici altisonanti, più o meno pertinenti. Innumerevoli pubblicazioni saggistiche, che dispensano spicciole e sommarie classificazioni sociologiche. Perlopiù ovvietà , sorrette dai soliti stereotipi e dai pregiudizi di facciata, che ben conosciamo e strenuamente combattiamo. Tutta questa sequela di riflessioni e d’iniziative, ossessivamente frequenti negli ultimi anni, per analizzare o meglio identificare quello strano soggetto culturale, geografico ed economico, che va sotto la definizione di Nord-Est. Continua la lettura di Alla ricerca degli albori perduti: i nordestranei.
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Perdersi per ritrovarsi: “Il Selvaggio”.
“Se non ci si perde almeno una volta nella vita, non si potrà mai trovare alcunché, dentro e fuori noi stessi”. Questo, in sintesi, lo slogan più congeniale per tratteggiare il significato più profondo ed essenziale di un piccolo libro straordinario, “Il Selvaggio”, (Carabba edizioni, costo 13.50 €), opera prima del giovane scrittore coneglianese Francesco Vidotto. Un romanzo delicato ed intenso nel contempo, che, lungo le sue 166 pagine, dalla prosa asciutta ma partecipata, non smetterà di amplificare le vostre sensazioni di un coinvolgimento straziante e spontaneo, verso sentimenti in cui riconoscersi e specchiarsi, per comunanza ed appartenenza. Continua la lettura di Perdersi per ritrovarsi: “Il Selvaggio”.
Collalto e il suo compianto ministro d’anime: don Pietro Battistella.
Un prete, don Pietro Battistella, di spiccato temperamento e nerbo caratteriale, severo e molto colto, dalla “parlata imperiosa”, che lega per più di quarant’anni la sua missione pastorale al borgo di Collalto: paese “incontaminato”, dai richiami altomedievali, intriso di tradizioni antiche e di una tenace cultura rurale. Continua la lettura di Collalto e il suo compianto ministro d’anime: don Pietro Battistella.
Il nemico-amico di sempre: “Aspro e dolce”.
Non si accontenta di essere il “cantore di Erto”, lo “sciamano delle montagne”, il “profeta laico” della libertà assoluta, ma, con la caparbietà coriacea del suo gemello arboreo, il carpino, disvela le pieghe più crude e dolorose della propria personalità. Con “Aspro e dolce” (Mondadori editore, 16.50), diario di “bordo montano” a ritroso, ci regala un’autobiografia corposa, un viaggio dentro se stesso, senza finzioni edulcorate o sconti personali. Continua la lettura di Il nemico-amico di sempre: “Aspro e dolce”.