Archivi categoria: Recensioni libri

Chi si nasconde dietro il Vetro veneziano di Orazio Bagnasco?

Vetro di Orazio Bagnasco

Straripante di personaggi e di dialoghi arguti, quasi sincopati, con una girandola d’invenzioni letterarie, che già si possono cogliere tra le righe conturbanti dell’incipit narrativo del magnetico romanzo “Vetro” (casa editrice Mondadori, costo 14,00 €) del genovese Orazio Bagnasco, scrittore di razza, capace di aprire il piccolo o grande forziere, in cui si annida o dorme in fermento la nostra Fantasia. Continua la lettura di Chi si nasconde dietro il Vetro veneziano di Orazio Bagnasco?

La Germania ferita nei racconti e nei romanzi di Heinrich Boll.

Opere scelte di Heinrich Boll

“Pur rischiando di rendermi antipatico, debbo qui ricordare un fatto, in difesa del quale posso soltanto dire che è realmente accaduto: negli anni dal ’39 al ’45 abbiamo avuto la guerra”. Con queste parole, in un racconto del 1952, il celebre scrittore tedesco Heinrich Böll, premio Nobel della letteratura nel 1972 tradotto in 30 lingue nel mondo, schernisce l’ottusa volontà di oblio, che va affermandosi nella Germania di quegli anni. Continua la lettura di La Germania ferita nei racconti e nei romanzi di Heinrich Boll.

Michael Connelly: alle calcagna romanzesche di Serial Killer, Poeti e Giornalisti.

Il Poeta di Michael Connely

S’intuiva già in uno dei romanzi d’esordio, ovvero in quel “Debito di sangue” che ne lasciava intravedere le marcate doti di “giallista” di razza, ma è con il bellissimo ed avvincente “Il poeta” (casa editrice Piemme, pag 497, costo 19,90 €) che lo scrittore americano Michael Connelly si candida, con prepotenza legittima, alla leadership nella narrativa thriller. La trama, semplicemente splendida, si avvale di costruzioni e di personaggi pienamente credibili e realistici, pur nella loro sconcertante originalità: qualità assai rara nei romanzi noir, dove spesso si tende ad eccedere in colpi di scena vistosi e in eccentricità di maniera. Continua la lettura di Michael Connelly: alle calcagna romanzesche di Serial Killer, Poeti e Giornalisti.

Gli uomini di William Faulkner in balia del Gran Burlone.

Le Palme selvagge

Già pubblicato dalla casa editrice Mondadori in una traduzione complessivamente felice di Bruno Fonzi nel 1956, ricompare anche presso Adelphi, nella stessa traduzione, ma opportunatamente modificata in alcuni punti da Mario Materassi, un notevole romanzo di William Faulkner del 1939, dal titolo bellissimo Le palme selvagge (pagine 302, costo 18,08 euro Continua la lettura di Gli uomini di William Faulkner in balia del Gran Burlone.

Patrick McGrath: l’ossessione di Haggard, lo sciancato.

Il Morbo di Haggard

In “Follia”, il primo capolavoro a tinte forti e fosche di Patrick McGrath, divenuto meritatamente un bestseller, la moglie di uno psichiatra che lavora in un manicomio criminale inglese s’innamora di un paziente uxoricida, sacrificando alla passione divorante qualsiasi cosa, perfino la vita del proprio figlioletto; ne “Il morbo di Haggard” (casa editrice Adelphi, pagine 208, costo 13,42 €), libro affascinate e nutrito di pathos ed affezione per le storie “maledette”, com’è, del resto, peculiarità tipica della narrativa viscerale di McGrath, l’intreccio si stratifica, si adombra e s’infittisce. Continua la lettura di Patrick McGrath: l’ossessione di Haggard, lo sciancato.

Le Tre Venezie di Edoardo Pittalis: quando il Nord-Est fabbricava la fame.

Libro di Edoardo Pittalis

“L’altissimo de sora, ne manda la tempesta, l’altissimo de soto, ne magna quel che resta, e in mezo a ‘sti do altissimi, resteremo poverissimi”. Ed erano poverissimi davvero, i nostri fratelli Veneti che recitavano quell’adagio, contro Dio e il governo. Miseri loro e più ancora i cugini friulani e trentini. Continua la lettura di Le Tre Venezie di Edoardo Pittalis: quando il Nord-Est fabbricava la fame.

I due volti della libertà negli studi di Mauro Barberis

Copertina di Libertà di Mauro Barberis

Il Novecento, il secolo dei totalitarismi, rappresenta un punto di svolta del nostro modo di concepire l’idea di libertà. Da un lato costituisce la smentita dell’idea che la storia umana possa essere considerata, essenzialmente, (come Benedetto Croce riteneva) una storia della libertà. Dall’altro, l’esperienza totalitaria porta a guardare allo Stato in modo differente: induce cioè a rivalutare quella concezione individualistica e antistatalista della libertà che, formulata a partire dall’800, era poi rimasta fortemente minoritaria almeno sul Continente europeo. Continua la lettura di I due volti della libertà negli studi di Mauro Barberis